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Il caso di Maria, processata per lo stesso reato di cui è vittima

Un anno fa, navigando su Facebook, Maria trova l’annuncio di una Società finanziaria.

Presa dall’entusiasmo, li contatta e riceve le istruzioni per avere un finanziamento.

L’interlocutore le fa sottoscrivere un contratto e la invita a sostenere le “spese di istruttoria” per avere il finanziamento attraverso ben tre ricariche di una carta Postepay.

La donna era disperata. Le servivano soldi per mantenere la propria attività commerciale. Dunque procede come richiesto.

Le chiedono di attivare una carta PostePay personale e di mandarla ad un terzo soggetto sconosciuto.

Purtroppo Maria acconsente, sperando di avere il finanziamento quanto prima.

E invece non accade!

La carta poste pay intestata a Maria viene utilizzata per ottenere pagamenti da altre persone per falsi finanziamenti.

Così Maria, vittima del reato di truffa, viene accusata e processata per lo stesso reato di cui è vittima.

Costretta a difendersi, scoppia in lacrime in aula mentre il Giudice la redarguisce.

Tutti la guardano come l’autrice di un crimine. E tutto per una leggerezza.

Guardatevi da chi vi promette denaro utilizzando canali social!

Da chi vi invita a fare ricariche PostePay e ad aprire una carta!

Non è questo il modo di avere un finanziamento.

Ringraziamo l’avvocato Emanuele Fierimonti per averci autorizzato a pubblicare la storia della sua cliente Maria.

Mi raccomando, come sempre state attentionline.it

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